Riciclo della carta, mercato saturo e crisi degli impianti
Preoccupa la situazione che il comparto industriale degli impianti di recupero/riciclo sta vivendo in questo particolare periodo storico.
Il quantitativo di carta proveniente dalla differenziata è cresciuto e continua a crescere ma la capacità ricettiva delle cartiere è al limite della capacità di stoccaggio.
Il rischio concreto è una paralisi dell’intero sistema che consente, infine, la produzione della cosiddetta ‘carta da macero’ destinata alle cartiere.
Ciò che ha determinato la paralisi della filiera è stato lo stop cinese alle importazioni di alcuni materiali di scarto. Il blocco istituito ormai da un anno ha vietato ai paesi occidentali, l’Italia compresa, di “esportare” a Pechino i propri materiali di scarto, 122 mln di tonnellate che dovranno trovare collocazione entro il 2030. La piattaforma cinese è l’unica al mondo in grado di raccogliere tale quantità di rifiuti e il surplus dovuto all’incremento degli ultimi 15 anni finora assorbito dai paesi asiatici, è ora fermo negli impianti del nostro Paese.
Il comparto industriale degli impianti di recupero/riciclo che – con gli attuali elevati tassi di riciclaggio rappresenta uno dei cardini dell’economia circolare italiana – vive tale crisi per effetto di una concomitanza: l’incremento della raccolta differenziata di carta e cartone e l’assenza di sbocchi in uscita dagli impianti di recupero/riciclo.
A farne le spese non sono solo le aziende della filiera del riciclo, ma anche le amministrazioni locali, private dei rimborsi per la carta raccolta.
Il rischio del fermo degli impianti, il blocco dei conferimenti e l’assenza istituzionale circa l’assunzione di azioni concrete tratteggiano uno scenario cupo e preoccupante che allarma non poco l’insieme delle Imprese di Recupero e Riciclo Maceri.
Segui Cartiera San Martino su Facebook e su Linkedin.