Incentivi economia circolare, criteri e finalità
Con due nuove disposizioni, il Ministero dello Sviluppo Economico ha emanato nuovi incentivi per l’attuazione dell’economia circolare.
Nella prima disposizione sono contenute le modalità di applicazione del nuovo credito d’imposta. Il credito va a favore delle imprese che svolgano attività che riguardano la cosiddetta “transizione 4.0“:
Con il secondo decreto vengono definiti i criteri per la concessione degli incentivi economia circolare. In questo caso si tratta di agevolazioni a sostegno di progetti di ricerca e sviluppo. Lo scopo è quello di promuovere la riconversione dei processi produttivi nell’ambito dell’economia circolare.
La legge di bilancio 2020 prevede che venga riconosciuto un credito d’imposta per:
L’intento del decreto è quello di incentivare la trasformazione dei processi aziendali sulla base dei principi dell’economia circolare.
Vediamo alcuni esempi. Sono considerati obiettivi di transizione ecologica:
a) la progettazione di prodotti sostenibili che durino più a lungo e siano concepiti per essere riutilizzati, riparati o riciclati. Ciò mira a ridurre l’impatto ambientale dei prodotti nel loro ciclo di vita;
b) la realizzazione di catene del valore a ciclo chiuso nella produzione ed utilizzo di componenti e materiali;
c) l’introduzione di modelli di sinergia tra sistemi industriali, tra loro interdipendenti (ad es. sottoprodotti, rifiuti, energia termica di scarto, ciclo integrato delle acque);
d) l’adozione di soluzioni tecnologiche per il recupero atte a ottenere materie prime seconde di alta qualità;
e) l’introduzione di tecnologie che permettano di prolungare il ciclo di utilizzo di un materiale/prodotto riducendo l’impatto ambientale;
f) l’adozione di soluzioni e tecnologie per monitorare il ciclo di vita del prodotto;
g) l’introduzione di modelli di business «prodotto come servizio». Ciò vuole favorire catene del valore circolari di beni di consumo e strumentali.
Questo DM nasce per favorire la transizione delle attività economiche verso un modello di economia circolare. Il primo obiettivo è la riconversione produttiva del tessuto industriale.
Il DM definisce i criteri, le condizioni e le procedure per la concessione e l’erogazione degli incentivi economia circolare, dirette al sostegno di progetti di ricerca e sviluppo
I soggetti interessati sono:
a) le imprese che esercitano in via prevalente le attività industriali di produzione di beni o di servizi o di trasporto; tra queste sono comprese le imprese artigiane di produzione di beni;
b) le imprese agro-industriali che svolgono prevalentemente attività industriale;
c) le imprese che esercitano attività ausiliarie in favore delle imprese di cui ai punti precedenti;
d) i Centri di ricerca.
Questi soggetti possono presentare progetti anche congiuntamente tra loro.
I progetti congiunti devono essere realizzati mediante il ricorso a forme contrattuali di collaborazione.
I progetti ammissibili agli incentivi economia circolare devono prevedere attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale connesse tra loro. Inoltre, devono essere finalizzati alla riconversione produttiva delle attività economiche, attraverso la realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al miglioramento di quelli esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti.
Gli incentivi economia circolare sono articolate nella forma del:
– finanziamento agevolato (finanziamenti a medio – lungo termine), concesso alle imprese e ai centri di ricerca;
– contributo diretto alla spesa, concesso per una percentuale nominale dei costi e delle spese ammissibili.
Le agevolazioni sono concesse sulla base di procedura valutativa con procedimento a sportello, con modalità e tempistiche da definire.
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