Il settore della carta da macero è, da sempre, uno dei pilastri dell’economia circolare in Italia.
La carta da macero, o recovered paper, viene impiegata insieme o in alternativa alla cellulosa e rappresenta il 57% della produzione italiana di carta.
Questa filiera chiusa consente di raccogliere, riciclare e reimpiegare i materiali per la produzione di nuovi beni.
Chi vi è a monte? Cartiere e trasformatori che producono e realizzano i prodotti finiti.
Una volta che vengono scartati, i rifiuti cellulosici sono raccolti dalle aziende di waste management, tramite due canali:
Dopo essere stati raccolti, i rifiuti cellulosici sono conferiti agli impianti che li selezionano e li valorizzano. Queste imprese del macero – o riciclatori – producono la materia prima seconda da inviare alle cartiere. Qui il ciclo dei rifiuti si chiude.
Nel 2019 la produzione di carta e cartone ha raggiunto gli 8,9 milioni di tonnellate, di cui:
L’export ha registrato un decremento del 4% sul 2018, per un totale di 3,15 milioni di tonnellate.
Per quanto riguarda l’import, invece, il calo dell’1,6% ha portato a un consumo apparente di 8,95 milioni di tonnellate (dati Istat).
Sempre nel 2019, la carta da macero uscente dagli impianti di recupero/riciclo raggiungeva i 6,56 milioni di tonnellate, di cui:
Carta e cartone costituiscono circa il 20% dei materiali provenienti dai rifiuti urbani e assimilati.
Le cartiere appartengono al settore dell’industria cartaria e si occupano della produzione di carta e cartone.
Il lavoro che questi impianti svolgono quotidianamente è talvolta sottovalutato. Per toccare con mano l’enorme lavoro che svolgono questi centri di produzione della carta riportiamo un dato rilevante:
Per riflettere su numeri concreti, possiamo dire che su una capacità complessiva di 5,06 milioni di tonnellate di carta, l’impiego ha raggiunto anche le 310.000 tonnellate.
Il mercato della carta da macero è attualmente in una fase di profonda crisi. Ma, nonostante gli impatti congiunti di diversi fattori, nazionali e internazionali, il settore presenta le piene potenzialità per poter credere in una futura ripresa.
Ciò richiederà senz’altro un ripensamento e riadeguamento delle strategie delle imprese, ma anche policy adeguate per sostenere concretamente l’economia circolare.
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